Convenzione tra Giacomo Tamaroglio ed Elisabetta Passerana Ravetto

Tipologia Documento
Data topica Tollegno
Data cronica
1 maggio 1793
[VUOTO]

Numerazione definitiva

Prefisso
Igor
Numero definitivo
18

Contenuto

il documento è una convenzione, un accordo raggiunto su "alcune quistioni in dipendenza del sito di passaggio esistente" fra le proprietà di Elisabetta Ravetto Passerana e di Giacomo fu Simone Tamaroglio. E' il primo strumento dove compare l'ora di Francia. Le due parti erano in lite evidentemente da tempo e la situazione dovette essere sbloccata dall'intervento di un perito (il nome del quale non è indicato anche se non è escluso che possa trattarsi del notaio Carlo Giuseppe Negro di Pralungo, vedi doc. n° 23 VERIFICA E CONFERMA, che viene annoverato tra i testimoni: costui sarebbe il terzo, peraltro forestiero, in un atto come tanti in cui normalmente i teste sono due). La convenzione risultò articolata in punti la cui interpretazione topografica non è proprio agevole. Il primo punto riguarda la facoltà della Passerana di costruire una muraglia in linea retta verso sud dalla sua casa (mappale 2200) fino allo spigolo nord-ovest della "fabbrica" di proprietà del Tamaroglio (mappale 2197) con la clausola di dover terminare detta muraglia ad una distanza di quattro piedi liprandi (circa 1,2 m) dal cantonale del Tamaroglio, ed in questo spazio ricavare una porta di esclusivo passaggio della Passerana per poter accedere alla sua corte ed al suo orto (mappale 2201). Nel secondo punto si stabilisce che la muraglia si sarebbe dovuta erigere a spese comuni e comune sarebbe rimasta anche se non non chiaro cosa tra le parti avrebbe diviso visto che confinavano (con riferimento alla mappa Bussetti) per il suddetto spigolo. Solo le "serralie" della porta erano a carico della Passerana, questo è specificato al punto quarto, e la sua apertura doveva avvenire verso l'interno delle sue proprietà. Il terzo punto invece, quello più complicato, svela un elemento di fatto fondamentale che non viene esplicitato nella convenzione ma che si coglie tra le righe ed osservando la mappatura di Tollegno che il Bussetti stava perfezionando in quei mesi. Il tratto di passaggio compreso tra i mappali 2197 (abitazione del Tamaroglio) e il 2199 (abitazione di un altro Tamaroglio Giacomo figlio di Antonio, probabilmente suo cugino nonché testimone dell'atto) altro non era che il lato meridionale di un orto che la mappa (probabilmente) erroneamente attribuisce come comune al 2199 ma che invece spettava al 2197 del Tamaroglio in questione. Dunque quella parte di passaggio era di proprietà del Tamaroglio e i Passerana avevano solo diritto di transito. Nel terzo punto della convenzione, appunto, il Tamaroglio vede sancito il suo diritto di costruire a sua volta una muraglia divisoria (questa volta a sue spese) cominciando dalla spalla nord della porta e procedendo verso est (cioè verso l'attuale via Garibaldi): ciò avrebbe chiuso il suo orto sul lato sud ma avrebbe dovuto mantenere libero il passaggio Passerana fino alla porta lasciando non meno di 48 oncie tra il muro dell'orto e la parete nord della sua casa. Ultimo punto della convenzione riguarda invece il grande orto della Passerana (mappale 2201). Si cita in questo caso un precedente strumento (rogato Decaroli il 25 settembre 1784) dove si stabilì che il Tamaroglio aveva diritto di aprire finestre verso il detto orto della Passerana. In virtù di tale facoltà la proprietaria dell'orto non poteva erigere muraglie o cinte lungo il lato confinante con il Tamaroglio a meno di 48 once dal suo muro per evitare di togliere luce alle aperture. Stesso discorso valeva per "verun piantamento" che la Passerana avesse voluto allocare in quella parte del suo possesso. A tutela di entrambi le eventuali finestre avrebbe dovuto essere "munite di ferrata" a spese del proprietario. Per la comprensione dello strumento è meglio essere forniti di una copia della mappa della zona.

Note

Giacomo Luigi Scaravelli di Biella al primo atto. Rilasciò questa copia il 14 agosto 1793.