Bartolomeo Craveia acquista un diritto d'usufrutto da (Maria) Teresa Comerro

Tipologia Documento
Data topica Ponderano
Data cronica
14 marzo 1813
[VUOTO]

Numerazione definitiva

Prefisso
Igor
Numero definitivo
29

Contenuto

Questo del notaio ponderanese Pietro Gariazzo è l'ultimo documento scritto in francese, ovvero l'ultimo dell'epoca napoleonica. In vero si tratta di un atto ben semplice, direi dimesso, rispetto a quelli precedenti: si respira probabilmente un clima di austerità di fatto nuovo dacché Napoleone ebbe modo di imporre l'Empire. Prova ne è quel prelievo fiscale dal nome non troppo velato di sussidio ("subsuntion") che compare qui per la prima volta. Va premesso che lo strumento in oggetto non pare, se non indirettamente, connesso con l'atto di vendita di cui al documento n° 27, 24 ottobre 1811 in Biella. Nel presente strumento troviamo nuovamente Bartolomeo Craveia alle prese con (Maria ) Teresa Comerro, defintita "cuicinière": la donna godeva di diritto d'usufrutto su di un terreno avidato posto allo Zucco, probabilmente un tempo di proprietà del fratello (forse la parte mancante non venduta da Antonio Comerro nel suddetto atto del 1811). Detto terreno, non indicato con alcun mappale, era comunque già di proprietà di Bartolomeo Craveia il quale voleva evidentemente sbarazzarsi del tutto della Comerro come avvenne nel 1811. Ecco quindi che Bartolomeo per avere pieno e reale possesso della vigna decise di corrispondere alla "cuicinière" una rendita vitalizia, magari superiore al vero valore dell'usufrutto, senza interesse. Il computo delle rete annue del vitalizio sarebbe partito dall'11 novembre 1812, circa quattro mesi prima di questo strumento, e ciò potrebbe significare che il Craveia venne in possesso del terreno in quei giorni a ridossi di san Martino. Ancora una volta il nostro Bartolomeo si assicura un buon terreno confinante con suoi beni, ancora una volta riesce, grazie alle sue sostanze, ad aggirare i vincoli parentali usufruttuari che le "vittime" delle sue speculazioni gli parano di fronte e ancora una volta il calcolo delle spese per l'ammortamento di una rendita vitalizia priva di interessi o di indicizzazione alcuna doveva risultare abbordabile rispetto ad un forzoso atto di acquisto diretto (privo cioè delle tutele fraterne) che avrebbe alzato il prezzo.

Note

Giovanni Antonio Marocchetti di Biella, al terzo strumento. Identico sigillo di carta sovrimpressa. La copia in oggetto da lui scritta venne rilasciata il giorno dell'insinuazione (30 ottobre 1812).