Il Senato si S.M. approva i "Bandi Campestri" di Tollegno

Tipologia Documento
Data topica Torino
Data cronica
22 agosto 1818
[VUOTO]

Numerazione definitiva

Prefisso
Igor
Numero definitivo
30

Contenuto

Questo documento, invero decisamente "povero" per essere una disposizione del "Senato di S.M. in Torino Sedente", è l'atto conclusivo dell'iter burocratico per l'approvazione dei bandi campestri della comunità tollegnese. Secondo quanto riassunto nel testo la procedura ebbe inizio il 31 ottobre 1817 con l'ordinato comunale di Tollegno che approvava per quanto ad esso competeva il testo dei bandi. Trasmesso l'incartamento a Torino i bandi furono affissi in via provvisoria tra il dicembre e il febbraio successivi per evidenziare eventuali cause contrarie da parte della popolazione tollegnese. Il 2 aprile 1818, dopo aver avuto in data 11 marzo dallo "atuaro" (pubblicatore) Bon piena conferma del tacito consenso della comunità tollegnese, il Senato sottopose gli atti all'approvazione dell'Avvocato Generale il quale esprimeva parere fiscale nell'interesse del Regno. Il 21 giugno l'Avvocato Generale dava responso favorevole e sentita ancora la comunità nella persona del console Cattaneo (chi era?) il Senato approvava il testo dei bandi. Seguono a questo punto una serie di considerazioni e di osservazioni sulla giurisdizione delle norme campestri: solo a questo punto viene menzionato, pro forma, il feudatario conte Bertodano e si pongono alcune condizioni d'attuazione del regolamento. Non è sempre possibile cogliere pienamente il senso di queste postille (in alcuni casi si tratta, credo, di vere eliminazioni di articoli che il Senato mette in atto con quel "si depelisce", come ad esempio nei capi riguardanti le capre e il loro allevamento strettamente connesso alla "Sanità di qualcheduno degli abitanti") perché si riferiscono ad articoli dei bandi il cui testo non è allegato ma è comunque interessante notare come l'imposizione delle sanzioni contenute nei bandi aveva limiti pecuniari abbastanza modesti e che il potere del camparo era di fatto minimo mentre i reati di rilievo erano comunque riservati ad autorità superiori con procedure di giudizio ben più fondanti della pubblica fede e della probità dei testimoni. La copia conforme venne prodotta in Torino il 22 agosto e l'atto interinato, ovvero registrato, protocollato, al registro sesto al numero d'interinazione 421. Il quesito che si pone a questo punto è quello che riguarda il legame tra questo documento di fatto pubblico e la progenie dei Craveia. La risposta potrebbe chiamare in causa il vecchio "maire" Bartolomeo ma è poco probabile visto che morì nel '17 e che il suo incarico di pubblico amministratore del regime napoleonico ebbe probabilmente termine prima ancora della caduta dell'impero. Molto più ragionevolmente si deve considerare invece il ruolo del figlio di Bartolomeo, Alessandro, che ebbe a sua volta notevole influenza nelle cose pubbliche del paese in varie vesti e soprattutto dovette avere accesso a documentazione di questo tipo durante la sua esperienza di "castellano" di Tollegno con la nomina del 1833 (vedi doc. n° 46).