Delibera definitiva da gara d'appalto per il riattamento di due tratti di strada e la costruzione di una condotta idrica coperta in Tollegno

Tipologia Documento
Data topica Tollegno
Data cronica
20 aprile 1824
Note
In piazza San Rocco.
[VUOTO]

Numerazione definitiva

Prefisso
Igor
Numero definitivo
33

Contenuto

Il documento, o meglio l'insieme dei documenti raccolti in copia in questo fascicolo, appare assai articolato e offre diversi spunti che qui possono essere solo accennati. La premessa d'obbligo riguarda Alessandro Craveia il quale compare soltanto alla fine, a giochi fatti per quanto riguarda l'appalto, rivelandosi però un manovratore nell'ombra, il socio occulto che non si espone della cordata che si aggiudica la gara.

La questione, riguardante le opere pubbliche che il comune di Tollegno si trovava costretto a far eseguire tramite appalto per indisponibilità economica, prende il via nel marzo 1824. Nella seduta del “Doppio Consiglio” del 13 marzo gli amministratori comunali presero atto della portata dei lavori: secondo la relazione dell'ingegner Jorio 588 e rotte lire. L'incanto al ribasso fu l'unica strada precorribile per l'esigua consistenza di mezzi municipali (si fissarono su questa spesa diversi capitoli ‘futuri’ di entrate, addirittura con il denaro destinato a stipendiare un maestro di scuola che non si riusciva a trovare). Il 5 di aprile ci fu una prima offerta da parte di Giovanni Comerro che abbassò l'importo a 519 lire. L'8 fu la volta di Gio. Batta fu Germano Costa e di Giacomo fu Germano Germanetti che presentarono un'offerta di sole 475,5 lire. Venne fissato quindi per il 18 aprile, domenica di Pasqua, il pubblico incanto con tanto di rullo di tamburo e di candela che a consumarsi. Questa convocazione andò deserta: l'amministrazione comunale sperava che dalla base d'asta fissata dal duo Costa-Germanetti si potesse scendere ancora per ovvie ragioni ma l'abbattimento (pari a circa il 18%) proposto dai suddetti era difficilmente migliorabile. Così fu e si decise di assegnare i lavori il 20, martedì. Anche in questo caso l'offerta del coppia rimase la migliore (a dire il vero non ce furono altre) e, tutto rivisto e considerato, l'appalto se lo giudicarono i signori Costa e Germanetti. A quel punto si scopre che i vincitori rappresentavano in realtà una vera e propria società di cui facevano parte anche Giuseppe fu Germano Germanetti, forse fratello del suddetto, e il nostro Alessandro Craveia. Se la partecipazione al guadagno fu paritaria ci furono margini di profitto abbastanza stretti e la presenza del Craveia, abituato a realizzazioni sicuramente maggiori, potrebbe considerarsi simbolica, a titolo di prova, forse un tentativo di sondare un terreno, quello degli appalti per opere pubbliche, potenzialmente fruttuoso ma inesplorato. Sta di fatto che il riattamento dei due tronchi di via e la costruzione della condotta interrata soggiacevano ad una precisa documentazione tecnico-economica redatta dal predetto ingegner Jorio. Ogni operazione ed ogni singolo elemento costitutivo viene descritto con cura e i dettagli rendono assai interessante il capitolato. Purtroppo ciò che difetta è l'indicazione topografica puntuale delle zone d'intervento e molti quesiti rimangono senza risposta. Uno dei due tratti di strada da sistemare dovrebbe comunque essere stato una parte dell'attuale via Garibaldi da piazza san Rocco verso Biella: se la “rampa” di cui si fa cenno è realmente quella che ora fa accedere al laboratorio Festa si avrebbe con buona approssimazione un segmento di strada che dall'uscita della piazzetta si prolungherebbe fino al termine della muraglia dell'oratorio. Ma questa rimane un'ipotesi. Per il resto non possibile formularne. Il documento come detto è ricchissimo di altre notizie e la descrizione dei lavori e dei materiali (andranno rilette con attenzione le note a matita per quanto riguarda i materiali esposti nel capitolato: forse brogli?) é quanto mai interessante, come anche il sovrapporsi medesimo della documentazione di cui il buon Dionisio ci fornisce una cronologia efficace.

Note

Non trattandosi di uno strumento non compare la figura del notaio e le situazioni tipiche (testimonianza, insinuazione, ecc…) dell'atto privato qui non si verificano. Comunque in qualità in questo caso di segretario comunale (o meglio come delegato dell'Intendenza di Biella) ritroviamo Ignazio Dionisio notaio candelese che opera a Tollegno per la prima volta dopo i due strumenti precedenti rogati in Biella.