Alessandro Craveia viene nominato castellano di Tollegno
- 18 novembre 1833
Numerazione definitiva
- Prefisso
- Igor
- Numero definitivo
- 46
Contenuto
Il documento è l'atto di nomina alla carica di castellano di Tollegno di Alessandro Craveia. La nomina venne assegnata dal giudice del mandamento di Biella Cavalier Avvocato Cipriano Villani il 14 agosto 1833 in ottemperanza all'articolo 10 del Regio Editto del 7 ottobre 1814. In calce alla proposta del giudice si trova la certificazione di idoneità rilasciata dal prefetto di Biella in data 20 settembre 1833 dove si specifica la necessità del giuramento secondo quanto affermato nell'articolo 14 del titolo 6 del libro 2° delle Regie Costituzioni. La cerimonia del giuramento che avrebbe permesso al Craveia di godere di “tutti gli onori, e prerogativi a detta Carica ammessi” venne verbalizzata dal segretario Florio il 18 novembre 1833. Oltre alla promessa solenne di essere fedele alle leggi ed ai doveri relativi all'incarico Alessandro Craveia, che all'epoca aveva 37 anni e che qui ci offre per la prima volta un autografo, dichiara di non avere mai avuto legami con “alcuna società reprovata dalle leggi”, ovvero, in conformità con la predetta attestazione di idoneità passata dalla prefettura, non era carbonaro o un sedizioso in genere.
Che fosse un personaggio politicamente corretto lo si era già capito anche se questa sua correttezza, come quella del padre che fu “maire” sotto i francesi, era più che altro una squisita aderenza alle istituzioni, di qualunque tipo o regime fossero. Il giudice Villani aveva preferito un uomo col senso del dovere piuttosto che un fanatico monarchico per un compito delicato, visibile e carico di insidie dovute al fatto di essere esposto al pubblico giudizio. In effetti nell'espletamento delle sue funzioni il castellano era una specie poliziotto, un commissario di paese con compiti essenzialmente di ordine pubblico (anche se sarebbero rientrate nelle sue “incumbenze” la vigilanza sui prezzi di mercato, l'osservazione sui consigli comunali e la ricezione degli asseveramenti sui processi di contravvenzione). Alessandro Craveia avrebbe dovuto, “in caso di delitto” provvedere “nell'interesse della punitiva giustizia a tutti quegl'atti che non ammettessero dilazione, facendo eziandio arrestare il delinquente sorpreso in fragranti, od in seguito della voce pubblica, o colto con indizio facente presumere delitto”.
Detta così sembra semplice ma se fosse sempre così logica ed immediata la sequenza… Arrestare il delinquente: flagranza di reato o tramite indizio sono due concetti che presuppongono efficienza in senso preventivo o nelle indagini. È vero che le Regie Costituzioni limitavano la giurisdizione di questo incaricato ibrido tra il messo comunale e l'ispettore di polizia ma l'estratto fornito dal segretario Florio il 5 ottobre 1833 al prossimo giurante castellano elencava innanzitutto i primi 4 articoli delle Regie Patenti del 18 agosto 1829 che esplicitavano il raggio d'azione dei castellani e dei balivi. Non è indicata la durata della carica né il trattamento economico per chi ne fosse investito ma, pur senza potersi sostituire al giudice per quanto comporta le sentenze, la ‘vicinanza’ del castellano Craveia ad eventuali delitti commessi in Tollegno lo poneva in situazione vantaggiosa per la risoluzione dei casi e tutta questa potenziale efficienza non era sfuggita al governo. Inoltre, una testa da far saltare, un incapace locale sacrificabile in caso di incompetenza, avrebbe giovato ai superiori in un tentativo di imporre una certa presenza della giustizia in ogni comunità. Si tratta di un’opera di “riconquista” territoriale dei Savoia dopo la Restaurazione e i moti rivoluzionari che avevano messo in dubbio la solidità dello stato? O piuttosto un mezzo per avere occhi ed orecchie in ogni dove per documentarsi, conoscere e dunque preventivamente stroncare la gramigna della occulta rivoluzione carbonara e mazziniana?
Note
- Non trattandosi di un documento privato non si ritrovano i parametri tipici degli strumenti. In qualità di scrivani-segretari si possono individuare tanto un tale Gambarova e di un tale Florio. Il primo sottoscrive l'ordinanza del giudice Cipriano Villani e l'approvazione del prefetto di Biella mentre il secondo presenzia e verbalizza il giuramento del Craveia e gli fornisce l'estratto delle Regie Patenti del '29 (l'allegato).