"Permuta tra li Signori Comerro Gioanni e Craveja Alessandro amendue da Tolegno per Lire 1000 con rifatta di Lire 1500 pagata dal Signor Craveja al Signor Comerro"
Tipologia Documento
Data topica
Biella
Data cronica
- 1° aprile 1846
- Note
- Nello studio del notaio situato nella casa Canova, alle "ore nove di Francia della mattina".
Numerazione definitiva
- Prefisso
- Igor
- Numero definitivo
- 58
Contenuto
Atto ricevuto dal notaio Ignazio Dionisio di Biella.
L’obbligo prevedeva la restituzione del capitale in 6 anni con un tasso d’interesse del 5% e con pagamenti minimi di 500 lire. L’accordo, pur senza l’ufficialità dello strumento, aveva tutti i crismi della validità con tanto di firme in calce dei testi (oltre al suddetto notaio si segnarono Lorenzo Longo, probabilmente cittadino, e Carlo Antonio Comerro, forse un figlio del creditore) e quella del contraente. Al di sotto del testo e delle firme compare una nota posteriore quasi sicuramente di mano di Alessandro Craveia nella quale si legge che il medesimo Craveia aveva pagato “detta scrittura” non più a Giovanni Comerro bensì ai figli in quanto loro padre a quella data, 12 aprile 1848, si era già reso defunto. La nota è “composta” da una parte a matita nella quale si legge “Resta £ 200” ovvero, se l’interpretazione è corretta, Alessandro Craveia aveva decisamente anticipato la restituzione della somma accordatagli e nella primavera del ‘48 mancavano soltanto 200 lire.
Giovanni fu Carlo Antonio Comerro cedeva una pezza a prato posta al Gabbio (mappali 620, 621 e 622) confinante con il torrente Cervo e con il permutante Craveia valutata 2500 lire.
Alessandro fu Bartolomeo Craveia cedeva una pezza a campo e viti posta a Biella, regione Campasso o Masarone (mappale 935). L'aveva ricevuta dalla "Donna" Felicita Bracco valutata 1000 lire.
Il documento è una copia levata il 15 giugno 1846.
Allegato al documento di permuta è allegata l’obbligazione, ossia debito, contratta da Alessandro Craveia verso Giovanni fu Carlo Antonio Comerro per le 1500 lire della rifatta.