DA UN INCENDIO NASCE UN ASILO

Il 20 marzo 1876 un vasto incendio devastò una delle due grandi fabbriche tessili di Tollegno, l’Agostinetti, Rosazza e Ferrua, dove lavorava una parte consistente della popolazione del paese che, improvvisamente, si trovò senza un futuro certo. Quegli operai, però, pensarono che tanto valeva continuare a lavorare recuperando ciò che restava dell’opificio; portarono in salvo il salvabile e si diedero da fare con così tanta lena che l’assicurazione che doveva risarcire ne trasse un vantaggio economico.

L'edificio distrutto dalle fiamme
L'edificio distrutto dalle fiamme

Così, quando l’emergenza finì, la società assicuratrice pensò di ringraziare chi aveva continuato a venire in azienda lavorando tra le macerie e i rottami. Non essendo possibile stabilire una ricompensa per ogni singolo, stanziò la somma di 50 Lire annue in azioni al Comune di Tollegno destinata alla nascita di una istituzione filantropica. Venne creata una commissione, formata da notabili del paese ed imprenditori, che si adoperò per iniziare il progetto.

Così, quando l’emergenza finì, la società assicuratrice pensò di ringraziare chi aveva continuato a venire in azienda lavorando tra le macerie e i rottami. Non essendo possibile stabilire una ricompensa per ogni singolo, stanziò la somma di 50 Lire annue in azioni al Comune di Tollegno destinata alla nascita di una istituzione filantropica. Venne creata una commissione, formata da notabili del paese ed imprenditori, che si adoperò per iniziare il progetto.

Le suore di San Giuseppe di Torino
Le suore di San Giuseppe di Torino

Nel 1887, per agevolare l’accessibilità, venne costruita l’odierna via Don Minzoni. Tra i membri dell’amministrazione vi era Don Bertetti che realizzò due statue: una raffigurava San Luigi Gonzaga, protettore degli studenti, l’altra rappresentava una donna che cercava di far tacere un bimbo che le tirava la gonna mentre lei teneva in braccio un neonato addormentato. Probabilmente la loro collocazione era stata pensata dentro ad una nicchia, poiché il retro è cavo. Ma don Bertetti morì prima dell’apertura dell’Asilo e le sue statue vennero dimenticate. Sono state ritrovate in tempi recenti nello scantinato dell’Asilo e sono state poste all’ingresso, sotto alla lapide che ricorda i benefattori passati e più recenti.

L’Asilo continuò la sua opera anche durante le guerre: le suore allevavano le galline e coltivavano un orto. Nello scantinato esisteva un pozzo che riforniva di acqua l’edificio. Per alcuni piccoli la giornata all’Asilo era un’esperienza fantastica: qualcuno ricorda ancora la suora che faceva sciogliere la neve, ci aggiungeva lo zucchero e la offriva ai bambini.

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